martedì 3 marzo 2009

La sindrome di Leigh

Definizione
La malattia di Leigh è un raro disturbo neurometabolico ereditario caratterizzato da degenerazione del sistema nervoso centrale. L'incidenza della malattia viene stimata all’incirca in 1/400000. Questa è una malattia mitocondriale familiare o sporadica con un’ampia serie di manifestazioni cliniche. L'esordio in più di metà dei casi è nel primo anno di vita, soprattutto entro il sesto mese. Come con alcune delle altre malattie mitocondriali, l'esordio dei sintomi neurologici è di solito subacuto o improvviso, qualche volta precipitato da un episodio febbrile o un intervento. Questa malattia ha un distinto quadro neuropatologico, una presentazione clinica estremamente variabile, e difetti genetici biochimichi e molecolari multipli. Esistono forme ad eredità autosomica recessiva ed altre ad eredità materna (mutazioni nel DNA mitocondriale). Le caratteristiche cliniche includono manifestazioni proteiformi dovute alle lesioni multifocali nel tronco cerebrale, nel talamo, e nel cervelletto; le più importanti di queste sono le seguenti: Oculomotorie - oftalmoplegia nucleare o supranucleare; nistagmo centrale con componenti rotatorie ed orizzontali; Respiratorie - caratterizzato da iperventilazione inspiegata, apnea, e respiro irregolare (fame d’aria); Atassia truncale, incoordinazione, e tremore intenzionale.

Segni e Sintomi
Nei bimbi piccoli, perdita del controllo del capo e di altre recenti acquisizioni motorie, ipotonia, diminuzione della cpacità di suzione, anoressia e vomito, irritabilità e pianto continuo, convulsioni generalizzate, e scatti mioclonici costituiscono il quadro clinico usuale. Se l'esordio è nel secondo anno, ci sono difficoltà nel camminare, atassia, disartria, regressione psicomotoria, spasmi tonici, disturbi respiratori caratteristici, oftalmoplegia esterna, nistagmo, e disturbi dello sguardo fisso, paralisi della deglutizione, e movimenti anomali degli arti (soprattutto distonia, ma anche movimenti coreiformi a scatti, ed atassia). Casi lievi, con ritardo dello sviluppo, sono stati confusi con una paralisi cerebrale. In qualche caso sono coinvolti i nervi periferici (areflessia, debolezza, atrofia, e velocità di conduzione rallentate); in pochi, l’insufficienza autonomica è la caratteristica prominente. In alcuni bambini la malattia è episodica; in altri è intermittentemente progressiva e piuttosto protratta, con esacerbazione dei sintomi neurologici associati ad infezioni aspecifiche. Riassumendo, la presentazione clinica è la seguente:
  1. Età: esordio generalmente pediatrico in bambini da 1 a 5 anni.
  2. Segni clinici principali: possono comprendere ipotonia, debolezza, atassia, tremore, distress respiratorio (dispnea), apnea, respiro di Cheyne-Stokes.
  3. Segni clinici occasionali: cardiomiopatia ipertrofica e coinvolgimento epatico.
  4. Reperti neuro-oftalmologici: oftalmoplegia, pupille lente, atrofia ottica, retinite pigmentosa (RP).
  5. Storia familiare: possibile (a) storia di Leigh, RP, atassia, ecc. nel ramo materno; (b) legata all’X con maschi affetti; (c) autosomica recessiva con possibile consanguineità.

Storia Naturale
L'età usuale d’esordio è entro il primo anno di vita, con morte di solito entro i 5 anni. Un bimbo precedentemente sano e normale manifesta un’encefalopatia progressiva, con una precoce caratteristica sindrome di ipoventilazione centrale. L’ipotonia centrale è importante da subito e può essere seguita più tardi da spasticità. Scarsa capacità ad alimentarsi, a succhiare. Ci può essere atrofia ottica, ma anche degenerazione pigmentaria della retina. Se l’esordio avviene dopo che il bambino ha acquisito anche parzialmente la postura diritta, diviene evidente l’ atassia. Convulsioni si verificano nella forma ad esordio precoce. Disturbi del movimento possono comparire anche più tardi. Il decorso a volte può mostrare della remissione spontanee, e le terapie possono dar l’impressione di arrestare la malattia per qualche tempo. La prognosi per la malattia di Leigh è infausta: la morte è inevitabile, di solito per insufficienza respiratoria o complicanze come una sepsi.

Diagnosi prenatale e prevenzione
La diagnosi prenatale dei difetti del DNA mitocondriale è sempre risultata problematica per la spiccata eteroplasmia dell’mtDNA e la specificità tissutale. Non vi sono, pertanto, chiare linee guida per la diagnosi prenatale di malattia di Leigh.

Terapia
La gestione di supporto e sintomatica comprende sondino naso-gastrico o gastrostomia per i problemi nell’alimentazione al fine di prevenire l’ab ingestis, tracheostomia e supporto ventilatorio per l’insufficienza respiratoria, trattamento tempestivo delle infezioni, cambi frequenti di posizione in pazienti costretti a letto per prevenire le piaghe da decubito, e l'uso di farmaci antiepilettici ed antispastici. Trattamento metabolico: la biotina (50 mg/die o più) e la tiamina (300 mg/die o più) possono essere date in dosi assai abbondanti, in combinazione con i multivitaminici. Il dicloroacetato è disponibile per abbassare i livelli di acido lattico in protocolli di ricerca, e si spera che venga approvato presto dall’FDA. Dosi da 15 a 200 mg/kg/die sono state usate in bambini e ragazzini, con una caduta di circa il 20% nei livelli di acido lattico (ad Azzurra il farmaco è stato rifiutato; il motivo fu: la spesa supera il beneficio). Si possono provare anche coenzima Q10, vitamina K, e vitamina C.

fonte: insiemeperazzurra.com

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